Valencia: te quiero.
- Paola.
- 28 nov 2017
- Tempo di lettura: 14 min
Ci sono città poliedriche.
Città che possono essere vissute in tanti modi.
Città perfette sia per le famiglie, sia per le coppie, sia per i gruppi di amici… Valencia ne è un esempio!
Per alcuni è una meta culturale grazie all'abbondanza di musei, parchi e giardini; per altri si rivela una città perfetta per divertirsi (non dimentichiamolo, Valencia è meta erasmus ed è piena zeppa di locali in cui scatenarsi con gli amici).
Come arrivare a Valencia?
Il modo più semplice per raggiungere Valencia dall'Italia è sicuramente un volo aereo.
Io ho volato con Ryanair partendo da Bergamo.
La bella notizia è che dall'aeroporto è molto semplice raggiungere il centro della città: si può prendere un taxi, oppure la comodissima metro.
Il centro storico.
Il centro storico di Valencia per me è la vera essenza della città. C'è da perdersi nelle sue viuzze colorate, dai colori caldi e luminosi.
A grandi linee abbiamo visitato i seguenti posti:
- Plaza de La Virgen

- Palacio de La Generalitat e Basilica
- Catedral:
Una curiosità che mi ha colpito?
Questa Cattedrale è molto frequentata dalle donne in dolce attesa.
Secondo la tradizione, infatti, vanno fatti nove giri attorno alla cupola (uno per ogni mese di gravidanza) affinché il bambino nasca sano e il parto vada bene.

- Plaza de La Reina
- Santa Catalina
- Plaza Redonda : una particolarissima piazza rotonda (oggi restaurata) a cui si accede superando un arco. Qui si ritrovano le nonnine per chiacchierare mentre armeggiano con ago e filo.
Non la solita piazza, ma un luogo piccino che dà la sensazione di vissuto, che permette di capire meglio la città.

- Mercado Colon: Ricco di meravigliosi dettagli Liberty sulle due facciate esterne, questo grande spazio era un vero e proprio mercato. Oggi si è ingentilito acquistando un'atmosfera chic e cosmopolita grazie ai ristorantini fusion e asiatici che ospita all'interno.
- Mercado Central: Un mercato che... è molto più di un mercato!
Si trova in una struttura meravigliosa, ricca di ceramiche colorate all'esterno e di vetrate ampie e luminose, tanto da sembrare un'opera d'arte.
All'interno vi sono tantissimi prodotti, un tripudio di colori meticolosamente accostati, arance, enormi pomodori locali, una marea di succhi di frutta e tanto altro.
Tutto è in ordine, tutto profuma e si avverte una sensazione di pulizia.
Un mercato unico nel suo genere!!
Passarci passeggiando all’orario di chiusura fa avvertire quasi un senso di malinconia.
Pochi rumori all'interno, le porte - una dopo l'altra - vengono chiuse, e il mercato sembra un semplice edificio.

- Lonja de la Seda: Un edificio meraviglioso dai soffitti preziosi, oggi dichiarato Patrimonio Unesco.

- Street art: Eh sì, Valencia è piena zeppa di street art, in particolare il centro storico.
-Città delle Arti e delle Scienze:Divenuto ormai il simbolo della città, questo complesso meraviglioso è un must per chi visita Valencia per la prima volta. Costruito sull'antico letto del fiume Turia, è un centro ludico-culturale sorprendente per le sue caratteristiche architettoniche. Al suo interno vi sono diverse strutture: il Museo delle Scienze, l'Hemisferic, l'Opera Palau, l'Umbracle, l'Agora e l'Oceanografico.

L'Oceanografico (anche questo proiettato al futuro grazie all'architettura avveniristica) è uno dei posti che mi è rimasto nel cuore. Si tratta del più grande acquario d'Europa all'interno del quale vi sono diversi edifici, ognuno rappresentante uno degli ecosistemi più importanti del globo terrestre.
Visitatelo in una giornata di sole e vi sembrerà di essere dall'altra parte del mondo!

-Bioparc: A differenza di quello che erroneamente pensavo, non è un comune zoo. Più che un parco zoologico è uno spazio in cui è stato riprodotto l'ecosistema africano, in cui non vi sono barriere visibili e gli animali vivono nel loro habitat.Conservo un bellissimo ricordo di questo parco dove ho potuto ammirare specie animali che non avevo mai visto sino ad allora.
Come muoversi per Valencia?
Di seguito puoi trovare informazioni utili su come muoverti per Valencia, sia utilizzando i mezzi pubblici (autobus, tram e metropolitane), sia usando il servizio di bike sharing Valenbisi.
Tantissimi si spostano in bici, in primis perché la città è completamente pianeggiante e quindi ben si presta ad andare sulle due ruote e in secondo luogo perché ci sono moltissime piste ciclabili che attraversano la città. Si possono trovare, soprattutto nel centro storico, moltissimi negozi che affittano bici ad ore; altrimenti è possibile utilizzare il bike sharing Valenbisi.
Posso darvi un consiglio? Provate a vivere Valencia in bicicletta!
Immergetevi nello stile di vita dei valenciani!

Io e Umberto abbiamo percorso circa 10 km in bicicletta pedalando da “the easy way” il locale da cui abbiamo noleggiato percorrendo l'antico e lungo letto del fiume Turia.
Il bike sharing di Valencia (VALENBISI) è il servizio di trasporto urbano messo a disposizione dal Comune di Valencia, che permette di muoversi per la città in modo ecologico ed economico.
Per la città sono presenti ben 275 stazioni con oltre 2750 biciclette, disponibili 365 giorni all’anno e 24 ore al giorno.
Esistono 2 tipi di abbonamenti:
-Abbonamento di lunga durata o annuale: sicuramente più adatto ai residenti;
-Abbonamento di corta durata o settimanale: costa € 13,30 per una settimana di servizio e prevede anch’esso viaggi illimitati (i primi 30 minuti sono gratuiti, poi tempi supplementari sono a pagamento), sicuramente più adatto ai turisti.
Acquistare l’abbonamento è semplicissimo. Basterà andare sul sito e iniziare la procedura. Anche utilizzare le bici è davvero semplice. Per gli abbonati annuali, dopo aver prima di tutto attivato l’abbonamento in una delle colonnine abilitate, basterà avvicinare la tessera al lettore, inserire il codice PIN di 4 cifre scelto al momento della registrazione, scegliere la bicicletta e, a questo punto, potrete iniziare a pedalare. Per gli abbonati di corta durata, invece, è un pochino diverso. Dovrete scegliere l’opzione sul display, digitare il codice numerico scelto durante la registrazione e scegliere la bicicletta. Attenzione, però, che dal momento in cui attivate il noleggio avete 60 secondi di tempo per sganciare la vostra bicicletta dal supporto
Rendere la bici è ancora più facile!
Basterà agganciarla a un supporto libero in una delle stazioni presenti in città. Se posizionata correttamente, il sistema emetterà un segnale sonoro. Al contrario, fate attenzione, perché se non viene riposizionata correttamente, il sistema continuerà a conteggiare il tempo e quindi rischierete di sforare i 30 minuti gratuiti e che vi venga addebitato il tempo extra. La città di Valencia dispone di oltre 120 chilometri di pista ciclabile, in continuo aumento. E non si trovano solo nel parco Turia, ma, al contrario, la pista ciclabile attraversa anche buona parte del centro cittadino. Pertanto, non avete scuse!
Se passate da Valencia per una vacanza, non potrete non scegliere la bici per scoprire la città e per girarla in lungo e in largo.
Se non siete amanti della bicicletta non preoccupatevi perchè esistono molti altri metodi alternativi!
Il taxi meno “green” della bicicletta è molto usato soprattutto perché è molto economico.
Dimenticate i prezzi italiani!
Con 5 – 6 euro o poco più si attraversa quasi mezza città.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico dobbiamo fare delle distinzioni: la metro è composta da 9 linee, che collegano varie zone della città ma non tutte e, di queste nove, tre linee sono in realtà tram di superficie. Per quanto riguarda il prezzo dei biglietti, il discorso è un po’ complicato perché il costo del viaggio dipenderà dalle stazioni di partenza e di arrivo. Infatti, l’area metropolitana è divisa in zone, perciò prima di acquistare un biglietto alle macchinette automatiche presenti in tutte le stazioni metro, dovrete leggere attentamente la mappa e capire in quali zone vi muoverete (A, B, C, D, eccetera). Ecco perché, forse, il mezzo più comodo per spostarsi in lungo e in largo per la città è l’autobus. Ci sono decine di linee e il servizio è attivo dal mattino presto e circa dalle 8 fino alle 10 di sera gli autobus passano ogni 6-10 minuti. Prima e dopo questi orari, quindi dall’inizio alla fine del servizio, la frequenza diminuisce. Per l’autobus è possibile fare il biglietto direttamente a bordo dall’autista al costo di 1,50 euro. Vale solo per la linea selezionata, ciò significa che se per andare dal posto A al posto B dovete usare due autobus, il viaggio vi costerà 3 euro.
Una soluzione ottima per i turisti è la Valencia Tourist Card che permette viaggi e cambi illimitati per 24, 48 o 72 ore ed è utilizzabile sulla rete autobus e nelle aree ABCD della metro. Costa 15, 20 o 25 euro e da diritto anche a sconti in musei, negozi, ristoranti, ecc..
Ah, dimenticavo!!
Regola fondamentale quando usate un autobus a Valencia: si sale SOLO dalla porta davanti! Per nessun caso o motivo potrete salire dalla porta centrale o da quella in fondo!
E soprattutto, è sempre buona norma salutare l’autista con un “Hola” o un “Buenos días”, anche perché qui sono tutti gentili e rispondono sempre!
Le spiagge di Valencia.
Valencia prima di ogni altra cosa, è una città di mare… e come qualsiasi città di mare, ha delle spiagge.
Nello specifico, le spiagge di Valencia sono davvero molto belle, ben curate e ampissime!
Le spiagge cittadine si estendono da nord a sud per circa quattro chilometri, iniziando al confine con il comune di Alboraya (nord) e arrivando fino al porto (sud).

Nel complesso la spiaggia di Valencia, di fine sabbia dorata, è libera. Anche nei mesi estivi, per la grande maggioranza della sua estensione è completamente priva di stabilimenti balneari. Di tanto in tanto, si possono incontrare i tradizionali chiringuitos, dei caratteristici barettini sulla spiaggia che, talvolta, affittano anche sdraio e ombrelloni di paglia, dall’aria decisamente caraibica. Nonostante le spiagge siano libere, sono presidiate dai bagnini, ovviamente nel periodo estivo, e sono servite di servizi igienici pubblici e di aree attrezzate con giochi per bambini. Nel dettaglio, le spiagge valenciane prendono nomi diversi, che partendo da nord sono:
-Playa de la Patacona,
-Playa Alboraya,
-Playa de la Malvarrosa,
-Playa del Cabanyal,
-Playa de las Arenas.
Le spiagge valenciane sono ben collegate con il centro città, da cui dista circa circa 5-6 chilometri, da molte linee di autobus. Inoltre, è bene precisare che nonostante siano spiagge libere, sono ben controllate dalla polizia, che più volte al giorno, ovviamente in particolare modo d’estate, pattugliano sia la spiaggia che il lungomare. A proposito del lungomare, questo si estende da nord a sud per tutta la lunghezza della spiaggia, senza interruzioni, ed è dotato anche di una bellissima pista ciclabile, che solo in alcuni punti si scosta leggermente dalla passeggiata.
La zona del lungomare (Marina Reale Juan Carlos 1) è stata rivalutata in seguito all'America's Cup del 2007 e oggi è perfetta per godersi il sole e rilassarsi in spiaggia.
Insomma, come già avrete capito, Valencia non delude mai e, anche parlando di mare e spiagge, ha molto da offrire.
Perciò, se state pensando di visitare la città in estate, considerate anche di trascorrere almeno un giorno o due al mare, a godere del sole e del caldo!
Cosa si mangia oggi?
Bella domanda! A Valencia ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche.
I valenciani amano mangiare e bere. Lo fanno spesso, non appena possono. Se passeggiate per le strade di Valencia, scoprirete che ad ogni ora del giorno e della notte, i tantissimi bar e ristoranti sono sempre pieni di gente. E tutti bevono e mangiano. Un viaggio non sarebbe tale senza provare la cucina locale.
La domanda sorge spontanea: dove?
Ok, in qualunque meta turistica è semplice trovare qualche posto per mangiare, ma è altrettanto semplice cadere nella "trappola" del ristorantino turistico di bassa qualità (e magari anche costoso).
Basta provare i migliori ristoranti di Valencia per gustare i piatti tipici della città. In primis la paella.
Ricordate che per assaporare la vera paella valenciana bisogna spostarsi più a sud, nella zona lagunare di Albufera.
Qui è nata la vera paella!
La classica è la valenciana con carne, verdure e lumache di terra. Poi c’è la paella de marisco, cioè di pesce, l’arroz negro (con pesce e nero di seppia) e la paella de verduras.
Attenzione però che nei ristoranti la paella viene fatta sempre per un minimo di due persone, quindi se siete in due e volete due paella diverse… avete un problema!
Soprattutto nel weekend ricordatevi di prenotare perché i ristoranti sono sempre pieni. Come ho detto all’inizio, i valenciani amano mangiare e bere fuori casa!

¡Hasta pronto!
Alla scoperta dei dintorni di Valencia: Albufera
Come ormai avrete avuto modo di capire Valencia è una città bellissima. Il centro storico, le spiagge, il mare, i parchi… non manca proprio niente. E di sicuro, se deciderete di trascorrere qui a Valencia qualche giorno di vacanza, non vi mancheranno le opzioni per trascorrere giornate incredibili.
Infatti, a pochissima distanza da Valencia c’è un parco naturale, unico nel suo genere in tutta Spagna. A una ventina di chilometri dal centro di Valencia, in direzione sud, possiamo trovare uno dei posti più caratteristici dell’intera provincia di Valencia: l’Albufera.

La storia di questa zona, istituita Parco Naturale nel 1986, risale a migliaia di anni fa, quando altro non era che un golfo affacciato sul Mar Mediterraneo, compreso tra le foci dei fiumi Túria e Xùquer. Poco a poco, questa zona iniziò a delimitarsi e a isolarsi dal mare, grazie anche ai sedimenti trasportati dai due fiumi, che crearono un lembo di terra che chiuse l’acqua creando un lago.
Col passare del tempo, questa area acquatica, originariamente più simile a una laguna salmastra, iniziò a ritirarsi fino a divenire una palude. Fu solo nel XV secolo, quando in questa zona venne introdotta la coltivazione del riso, che l’Albufera si trasformò, portando a un rammollimento del sistema palustre ed un’accelerazione dell’insabbiamento del terreno paludoso originale, rendendola così un’area adatta alla coltivazione. Il lago dell’Albufera è uno dei pochi laghi naturali senza affluenti. L’acqua del lago arriva o con le piogge o dal sottosuolo. Ci sono delle dighe, perennemente chiuse, che vengono utilizzate raramente per svuotarlo, quando, per casi eccezionali, il livello dell’acqua sale oltre il massimo consentito, ma si cerca di ricorrere a questa pratica il più raramente possibile per far sì che le acque del lago non entrino in contatto con le acque del mare. Infatti, l’acqua di questo lago non è né dolce né salata, ma piuttosto salmastra. Tant’è che è possibile incontrare sia pesci di lago che pesci di mare e, se il livello di sale presente nell’acqua dovesse modificarsi, potrebbe mettere in serio pericolo sia le coltivazioni che gli animali. Data la sua conformazione, il lago dell’Albufera non è molto profondo e raggiunge al massimo un metro e mezzo di profondità. È proprio in questa zona che nacque, molto tempo fa, la tradizionale paella, piatto tipico di Valencia e della Comunidad Valenciana. Qui si trovavano il riso, elemento principale, e tutti gli altri ingredienti che andarono a formare la tradizionale ricetta: il coniglio, le lumache e le verdure.
Con la pancia piena ammirate poi il panorama dell’intero lago dell’Albufera che si apre davanti ai vostri occhi.
Il lago è navigabile e sicuramente potrete vedere diverse imbarcazioni che lo percorrono, cariche di turisti.
La casa più stretta d’Europa si trova a Valencia!
In pieno centro storico di Valencia, per l’esattezza in Plaza Lope de Vega, proprio quella in cui si affacciano la chiesa di Santa Catalina e la Plaza Redonda, è possibile incontrare la casa più stretta d’Europa. Con soli 107 centimetri di larghezza è, o meglio era, la casa con la facciata più stretta d’Europa e ovviamente di Spagna. Nel mondo ce ne sono altre di case strette. Nel 2012 il Guinness World Record ha decretato che la casa più stretta d’Europa si trova in Polonia e misura solo 92 centimetri nel punto più stretto. Dopodiché bisogna citare la “Casa del Metro” brasiliana, che misura appunto solo 100 centimetri di larghezza.

Quindi, perché dico “era”?
Perché, innanzitutto, c’è qualcuno che ha battuto il suo record e, soprattutto, perché da qualche anno quella casa non esiste più. Infatti, la casetta rosa di cinque piani, schiacciata tra altri due edifici, è stata inglobata dalla casa alla sua destra. Di lei permane solo la facciata, lasciata in un colore diverso proprio per testimoniare la sua antica esistenza. L’odierno piano terra, che quindi comunica con il piano terra della palazzina accanto, ospita una caratteristica tasquita (un bar, insomma), chiamata appunto “Tasquita La Estrecha”. Lo stesso vale per i piani superiori, che si sono fusi con l’edificio alla sua destra. Tutto ciò che rimane dell’antica casetta è una piccola “galleria fotografica-museo” allestito all’interno della Tasquita e qualche storia popolare, come quella che racconta di una bambina che viveva lì e che il giorno della sua comunione si dovette vestire in strada perché il suo vestito non sarebbe passato attraverso la porta. Tanti valenciani continuano a definirla la “casa più stretta d’Europa”, forse anche per acquisire sempre più una maggiore importanza a livello turistico. I molti che invece amano raccontare sempre la verità, ci tengono a smentire questo fatto.
A noi turisti importa poco, in realtà!
Sta di fatto che, anche se oggi non lo è più, fino ad alcuni anni fa era una delle (se non la) case più strette d’Europa e a noi piace considerarla così.
Perciò, se andate a Valencia, passate a fotografare la facciata della casa che un tempo è stata, forse, la più stretta d’Europa!
Il cuore verde di Valencia
Valencia, nonostante sia una città di medie dimensioni, non è caotica. A parte magari il centro storico, per ovvie ragioni, non si trova quasi mai ad affrontare ingorghi, file chilometriche di auto, clacson che suonano all’impazzata. Se visitate Valencia per la prima volta non potete non notare quanto questa città ami il verde, la natura e gli alberi. Bisogna riconoscerlo, i valenciani amano lo sport: corsa, bicicletta, rollerblade, skateboard e chi più ne ha, più ne metta;e per andare loro incontro il Comune di Valencia ha creato davvero moltissime zone verdi. Il parco più importante della città è senz’ombra di dubbio il Parque Túria, da poco rinominato il Central Park valenciano.

Con i suoi nove chilometri di lunghezza è il parco urbano più grande di Spagna, si estende da ovest a est e occupa quello che era il letto del fiume Túria, deviato fuori città, dopo che il 14 ottobre del 1957, a seguito di un’inondazione, distrusse Valencia. Nello specifico, l’estremità occidentale è chiamata Parque de Cabecera, e ospita un bellissimo laghetto che d’estate può essere “navigato” con canoe e pedalò, mentre a est il parco termina in prossimità della Ciudad de las Artes y las Ciencias. Si dice che, all’epoca della sua costruzione, l’amministrazione comunale dovette scegliere se, al posto del fiume, creare un parco o un’autostrada. Per fortuna furono lungimiranti e optarono per la scelta migliore, della quale sicuramente hanno beneficiato, visto che il parco Túria, chiamato dai valenciani il Río, è uno dei luoghi più frequentati e amati della città. Ma il Túria non è l’unico parco di Valencia, soprattutto se, più che di un luogo in cui praticare sport, siete alla ricerca di tranquillità, fascino e relax. Poco distanti, i bellissimi Giardini de Viveros o Jardines del Real, che anticamente erano i giardini di pertinenza del Palazzo Reale, di cui purtroppo resistono solo pochi resti.

Ma ci sono angoli, di Valencia, ancora più paradisiaci di altri. Uno di questi è il Giardino Botanico. Arrivarci è semplicissimo: dal centro, dirigetevi verso le bellissime Torres de Quart, attraversatele passandoci sotto e imboccate Calle de Quart, giusto di fronte a voi. Dopo una cinquantina di metri circa, sulla destra troverete l’entrata del bellissimo Jardín Botánico. Nel complesso forse non è grandissimo, anche se è considerato uno dei principali di Spagna e del mondo, grazie alla sua collezione straordinaria di piante e arbusti. Oltre che scrigno di biodiversità, è un’oasi di pace, tranquilla e silenziosa, in cui i soli rumori che si sentono sono i cinguettii degli uccellini sugli alberi, i miagolii dei tanti gatti che di questo giardino han fatto la loro casa e il rumore dei propri passi sui vialetti ciottolosi.
Se però passeggiate per Valencia, vi accorgerete di come, quasi ad ogni angolo, sia stato creato un piccolo parco, quasi sempre fornito di giochi per bambini, e di come quasi ogni strada, ad eccezione delle vie più strette del centro storico, sia adornata da alberi, più o meno grandi. Sarà anche per la presenza di così tanto verde cittadino che Valencia non soffre mai di problemi legati all’inquinamento dell’aria. Certo è che tutti questi parchi e giardini donano alle strade e ai quartieri della città un non so che di elegante e curato. Inoltre, sono sicuramente l’ideale per i tanti valenciani amanti dello sport e per i moltissimi bambini, che possono godere del quasi perenne bel tempo in luoghi accoglienti e sicuri
Il Museo Fallero di Valencia.
l Museo Fallero, che si trova nell’antico convento di Monteolivete, di fronte al Palau de las Artes Reina Sofia, ospita i ninots vincitori di ciascuna edizione de Las Fallas. Ogni anno ciascuna Commissione Fallera (o Casa Fallera), unitamente con l’artista fallero incaricato della realizzazione della falla, sceglie la figura che lo stesso considera più appropriata per il monumento che sta costruendo, la quale viene posta in un’esposizione che permane dal primo sabato di febbraio fino al 15 marzo.
Durante questo periodo, tutti possono visitare l’esposizione, ammirare i ninots e scegliere quello che per la sua bellezza o per la sua grazia ed intenzione artistica viene considerato meritevole dell’indulto dal fuoco.
I ninots premiati ogni anno, esattamente uno per le fallas grandi e uno per le fallas piccole vengono esposti al Museo Fallero.

Valencia: Street art e colori.
Quel che più mi ha affascinato del Barrio del Carmen è il labirinto di stradine tortuose ricche di street art. Ogni angolo una meraviglia. Una testimonianza del "nuovo" che si mescola al "vecchio". Valencia è tappezzata di colori, soprattutto nel centralissimo Barrio del Carmen.
Mi sono persa tra i vicoli a fotografare opere d'arte e pareti colorate. Valencia è la capitale della creatività, è evidente.
Uno dei capolavori che mi ha più colpito è questa porticina che vi ho già presentato su instagram. Circondata da una rete che sembra tessuto, è avvolta da questi fiori rosa realizzati con la tecnica del punto croce.
Non avevo mai visto nulla di simile prima d'ora!

L'arte è in ogni angolo.
Rivisita temi che fanno parte della tradizione spagnola o semplicemente dà libero sfogo alla creatività, come nel caso di Julieta, la writer che ha dato colore a Valencia con le sue bamboline dai tratti orientali dai capelli lunghi e fluenti...di una dolcezza unica!

Valencia mi ha conquistato del tutto!
Allora, voi che ne dite….Non avete voglia di partire col primo volo?
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